Tradizione marchigiana a tutto tondo. Un tripudio di tagliatelle al ragù di carni e rigaje (interiora) di pollo, gnocchi alla papera, potacchi squisiti di coniglio e pollo, trippa, ciambellone e crostate. Tutte annaffiate dal generoso vino del luogo che zampilla da ogni cantina e scorre in ogni ristorante o trattoria. Tra tanta bontà è difficile scegliere ed è anche un peccato d’esclusione nei confronti dei tanti straordinari piatti tramandati dal mondo contadino.
Tra tutti vi invitiamo a prendere nota di un piatto della memoria intriso di nostalgia e modernità, anche in termini salutistici, i Frascarelli, la polenta dei poveri.
La ricetta eredita il nome dalla “frasca” bastoncino di legno biforcuto o triforcuto con cui un tempo si mescolava la polenta, in questo caso bianca. Per sfamare le affollate e numerose tavole contadine i nostri nonni lasciavano volutamente la presenza di “grumi” ottenuti schizzando gocce d’acqua nella farina tramite la frasca bagnata per dare un tocco di consistenza appagante al piatto.
Spesso i Frascarelli venivano addizionati di un po’ di riso bianco. I sughi, quasi sempre erano a base di maiale rosolato con salsiccia o guanciale, liberamente arricchito, con pomodoro.
Ecco la descrizione della preparazione di questa semplice ricetta di questo piatto, tratta da Wikipedia:
“Una volta cotto il riso in una pentola con abbondante acqua, si aggiunge (poca alla volta) della farina bianca, mantecando il tutto a fuoco lento, fino a quando il composto non assume una corposità simile a quella della polenta.
A cottura ultimata, si versa il composto su di una spianatoia e si condisce con del sugo precedentemente preparato, detto tradizionalmente sugo finto (per distinguerlo dal ragù di macinato delle feste) che viene preparato con cipolla, sedano e carota soffritti in olio, a volte assieme a pezzetti di gambuccio o al solo grasso di prosciutto oppure di lonza o salsiccia a pezzetti a cui poi si aggiunge del pomodoro e si profuma caratteristicamente con la maggiorana: alternativamente da sole verdure, con il solo olio, odori e pomodoro. Si ultima la preparazione rovesciando sopra abbondante formaggio grattugiato”.